La rivoluzione della farfalla. Così ognuno di noi può cambiare il mondo
Il volume di Grammenos Mastrojeni, diplomatico italiano, Segretario generale dell’Unione del Mediterraneo e autore di diversi volumi su clima e ambiente, spiega come attraverso le nostre scelte quotidiane possiamo ottenere effetti benefici per il pianeta. Attraverso una teoria comprovata da precise analisi scientifiche
Le pandemie, come quella del Covid-19 con la quale di fatto ormai conviviamo, e il surriscaldamento globale sono soltanto alcuni effetti che la nostra maniera di vivere produce sul sistema Terra. Nonostante le ricerche degli scienziati e le conseguenze che vediamo e proviamo tutti i giorni, comprese le temperature anomale degli ultimi mesi, ancora non si è trovato il metodo per restituire all’ambiente l’equilibrio di cui lo abbiamo privato. Sta proprio nelle nostre mani del resto la possibilità di produrre un cambiamento, che aiuti la nostra salute, il nostro portafoglio e in primis la nostra casa comune, la Terra. Un cambiamento che non bisogna aspettarsi necessariamente da poteri più elevati ma che è radicato in ognuno di noi, in semplici gesti e accortezze che non sono privazioni ma benefici.
Proprio questo vuole dirci Grammenos Matrojeni nel suo “Effetto Farfalla” (2021), il suo terzo libro che segue ad altri due, “L’arca di Noè” (2014) ed “Effetto serra, effetto guerra” (2017, scritto insieme al climatologo Antonello Pasini), dedicati sempre alle tematiche ambientali e pubblicati tutti dall’editore Chiarelettere. Mastrojeni, diplomatico italiano e scrittore, nonché docente di ambiente e geostrategia in diversi atenei, oggi è Segretario generale aggiunto dell’Unione per il Mediterraneo con sede a Barcellona.
Guarda la Ted conference di Grammenos Mastrojeni a Milano (2019)
Coltiva questi interessi da vent’anni, anche attraverso la sua attività istituzionale che lo ha portato a partecipare a numerose conferenze sul clima. E nel suo volume ci presenta, con parole semplici ma di grande impatto, tutte le possibilità che la politica e ogni singolo individuo possiede per fare la differenza e «sintonizzare le nostre azioni con l’equilibrio terrestre». Ci regala già un importante input con il titolo. L’effetto farfalla, infatti, è una teoria secondo la quale il battito delle ali di una farfalla sarebbe capace di provocare un uragano dall’altra parte del mondo. Mastrojeni però ci offre un’accezione positiva di ciò descrivendoci come anche attraverso piccoli azioni sarebbe possibile far battere le ali delle farfalla nella giusta direzione e ottenere effetti positivi di grande portata.
L’uomo, d’altro canto, è sempre stato guidato dall’idea che «nel sistema Terra “tutto ha un prezzo”», racconta Mastrojeni. Ma se così non fosse? L’autore ci dimostra che è errato il pensiero per cui dare a noi stessi significa togliere ad altri. Alla base del male che colpisce il pianeta, secondo Mastrojeni, si trovano le grandi produzioni, che immettono nel mercato molti più beni di quanto richiesto attraverso una cattiva distribuzione dei prodotti. Tutto ciò ha portato nel tempo a nulla di positivo, anzi ad una divisione fra «due miliardi di ipermangiatori a fronte di 864 milioni di denutriti».
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Questo libro ha lo scopo di smuovere la coscienza del lettore attraverso la cruda critica e la spiegazione di come l’umanità si stia distruggendo con le proprie mani.. Il consumo e lo sfarzo sono alla base della società odierna, ma basterebbe così poco, secondo Mastrojeni, per riportare l’armonia tra uomo e ambiente. Vuole rappresentare un punto d’inizio per prendere coscienza partendo da cinque scelte di sostenibilità da attuare nel quotidiano. Una di queste è il nutrirsi meglio e il non considerare il cibo un bene illimitato: «Staremmo meglio noi e starebbe meglio il pianeta se dosassimo i nutrimenti, come sarebbe naturale in un sistema in cui il cibo non è disponibile in quantità illimitate», scrive Mastrojeni. Ad esempio consumando poca carne ma di qualità, ortaggi locali e di stagione, in modo da beneficiarne in e al contempo aiutare la natura. Il secondo punto che tratta è esplicitato nel terzo capitolo, «L’abito non fa il monaco». Siamo abituati, infatti, a spendere in vestiti per inseguire la moda, a produrre, comprare e poi buttare quel prodotto quando non segue più il “trend”, mentre basterebbe acquistare capi di qualità duraturi nel tempo e dunque sostenibili. Il volume affronta anche l’inquinamento provocato delle automobili, alle quali si potrebbe spesso preferire una passeggiata a piedi o in bicicletta, che non solo apporta benefici alla salute e ai nostri portafogli, ma anche all’ambiente. E ancora, l’attenzione verso il corretto smaltimento dei rifiuti e agli sprechi anche in ambito economico e finanziario.
Ogni piccolo gesto quotidiano è capace di provocare un battito d’ali, insomma. E seppure rappresentino una goccia nell’oceano, secondo Mastrojeni tante di queste potranno riportare ad un equilibrio, che forse le nostre generazioni non hanno mai conosciuto, capace di durare nel tempo e per chi verrà dopo di noi. Questo comportamento darà anche la possibilità a chi ora si trova ai margini di vivere al pari degli altri. Il potere del singolo verso il cambiamento è probabilmente l’arma più forte dell’ambiente e sarebbe ulteriormente potenziato dal corretto uso della tecnologia di nuova generazione.
L’autore identifica nell’equazione “benessere=ambiente=giustizia=pace” l’equilibrio senza rinunce, il benessere che è sostenibilità e viceversa la sostenibilità che crea benessere. Vuole spiegare ai lettori che vivere sostenibile non rappresenta un sacrificio, tutto ciò di cui dobbiamo fare a meno oggi ci ripagherà nel tempo, poiché il benessere della natura corrisponde al nostro. Una proposta, insomma, per partecipare al cambiamento verso un mondo migliore, con i propri mezzi. Ammesso che i lettori siano consapevoli che il pianeta è in pericolo.
L'autore
